In realtà il termine è un poco artificale, perché la lingua inglese come tutte le lingue esiste su uno spettro d’uso.
Non è irragionevole supporre che sia una invenzione commerciale da parte delle scuole di lingue. Ma anche se questo fosse vero, in origine, il Business English oramai ha una sua vita propria.
Quindi consideriamolo come l’inglese usato nel mondo del lavoro e per fare, appunto, business cioè affari. In questo senso lo potremmo considerare come segue.
Business English, allora, o meglio, l’inglese commerciale, si concentra su vocabolario, frasi, schemi grammaticali e argomenti di conversazione che probabilmente ascolterete al lavoro o in riunioni di lavoro. Quindi ha un chiaro senso molto pratico volto a communicare per ottenere risultati. Il Business English è il tipo di inglese utilizzato nei contesti aziendali, come il commercio internazionale, il commercio, la finanza, le assicurazioni, le banche e molti ambienti d’ufficio.
Implica di conseguenza aspettative di chiarezza, vocabolario particolare adatto alla situazione aziendale e strutture grammaticali più o meno formali (in funzione della situazione, appunto).
Inglese generale vs. inglese commerciale.
L’inglese generale quindi si concentra maggiormente sulla conversazione quotidiana e prevede l’uso del vocabolario e della grammatica di base. Si appoggia più su un tono abbastanza casual. D’altra parte, l’inglese commerciale è più specifico ed orientato. Viene utilizzato principalmente come strumento linguistico per il business, poiché viene applicato in un contesto più professionale in cui contano efficacia ed efficienza.
E come sempre le 4 funzioni principali di una lingua vanno approfondite in ogni caso, speaking & listening, reading & writing. Preferibilmente accoppiate, nell’insegnamento, per un risultato d’apprendimento efficace e duraturo.
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